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029/2017/CS

Siamo ad informare che l’Istituto Italiano Imballaggio, che raccoglie i principali produttori e utilizzatori di imballaggi, ha diffuso delle primissime analisi sull’andamento del settore nel corso del 2016. Secondo i dati raccolti sul finire dell’anno tutti gli indicatori previsionali hanno subito un ridimensionamento rispetto alle attese, compresa l’attività manifatturiera che, secondo Prometeia, crescerà dell’1,2% e non del 2% come ipotizzato nel mese di maggio, rallentando quindi la crescita in atto. Di questo fenomeno ha risentito anche il settore del packaging, strettamente legato all’attività manifatturiera, frenando il proprio trend di crescita che si attesterà ad un +1,5% rispetto al 2015.

Ad influire sulla produzione di packaging in Italia non è solamente la frenata degli indicatori economici nazionali, ma anche l’andamento del commercio estero. Infatti, da un’analisi dei primi 10 mesi dell’anno le importazioni dovrebbero chiudere con un +9%. Causa di questa crescita sono, da una parte, le politiche di mercato delle multinazionali basate su decisioni puramente commerciali, dall’altra, per certi settori, l’appetibilità di alcuni mercati di utilizzo italiani. Ad esempio l’area vetro registra un aumento delle importazioni di circa il 10%, se da una parte questo è dovuto alle scelte commerciali dei grossi gruppi internazionali, che decidono di importare imballaggi vuoti dalle consociate estere, dall’altra c’è da considerare l’appetibilità del mercato italiano del vino che attira molti competitors esteri. Di contro le esportazioni crescono di poco rispetto al 2015 (+1%). Il consumo apparente (produzione + import – export) pertanto fa registrare una crescita di circa il 2,5%.

Nel settore del packaging va poi considerato l’andamento dei prezzi delle materie prime, che nel 2016 risultano piuttosto differenti per i vari materiali. Le quotazioni dei polimeri per la produzione degli imballaggi in plastica calano sia per quanto riguarda i polimeri in materia prima vergine (-8%) che per quelli provenienti da riciclo (-5%). Si riducono anche le quotazioni di alcune materie prime per imballaggi cellulosici, dove il cartone ondulato registra un -4%, sostanzialmente stabili fogli e cartoncini, in aumento dell’1,1% la materia prima per la produzione dei sacchi ad uso industriale. Diverso l’andamento delle quotazioni relative ai metalli che crescono sia per l’acciaio che per l’alluminio. Per il primo si registra una variazioni significativa, +18%, guidata soprattutto dalla crescita del prezzo del lamierino per fusti, importanti anche le crescite della materia prima proveniente da riciclo. La quotazione dell’alluminio cresce invece del 5%. I dati presentati sono ricavati dall’andamento delle quotazioni registrate presso la Camera di Commercio di Milano.

Di seguito si riporta una tabella dove vengono sintetizzati i dati elaborati dall’Istituto Italiano Imballaggio:

 

2015

Previsione 2016

Var. %

Produzione (kt)

15.368

15.599

1,5%

Esportazione (kt)

2.707

2.739

1,2%

Importazione (kt)

1.786

1.947

9%

Utilizzo apparente (kt)

14.447

14.806

2,5%

 

Cordiali saluti.

» 06.02.2017

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